Vi consiglio il Trdlo

Praga è  un luogo assolutamente magico, che resta negli occhi e nel cuore.

Essendoci stata l’estate scorsa sapevo già cosa cercare: il Trdlo o Trdelník.

Il nome si direbbe impronunciabile ed infatti non ho idea di come si possa leggere ma il sapore non si scorda mai. È un dolce tipico della Repubblica Ceca che significa “manicotto di Boemia”, un nome perfetto per  descrivere  al meglio questa sorta di brioche.

Ciò che colpisce è senza dubbio la cottura del Trdlo, che quasi sempre si può seguire, dall’impasto al piatto, in uno dei tantissimi negozietti in legno lungo le stradine di Praga: si parte da una pasta simile a quella del pane, morbida ed elastica, che viene attorcigliata a spirale intorno ad un lungo bastone di metallo e successivamente cosparsa da una polvere di zucchero e cannella.

Una volta che questa spirale è ben zuccherata il bastone viene incastrato in un meccanismo che lo fa girare su se stesso, sopra ad un forno molto caldo, in modo tale che la cottura risulti omogenea e che il dolce acquisisca l’aroma inconfondibile del forno a legna. Poco prima di essere servito, lo zucchero ormai sciolto e caramellato dà al Trdlo il suo colore tipico, quindi la spirale viene tagliata in due punti, così da creare tre dolci, e per finire si aggiunge un ultimo strato di zucchero che si lega al caramello mentre questo sta ormai solidificando.

In alcuni locali vengono create anche le varianti con il gelato, con la panna o con la Nutella nello spazio vuoto del cilindro ma avendo assaggiato sia la versione classica che quella con gelato consiglio, almeno per la prima volta, quella classica, per poter gustare appieno il vero sapore della pasta morbida cotta sul forno a legna, con il suo aroma caratteristico, in contrasto con la croccantezza esterna dello zucchero caramellato. Assolutamente delizioso.

Questo dolce nasce come tradizione natalizia ma è possibile trovarlo a Praga praticamente tutto l’anno, essendo ormai conosciuto anche tra i turisti e famoso per il suo sapore particolare, non saprei dire se c’è un posto migliore in cui assaggiarlo visto che lo vendono ad ogni angolo ed in ogni viuzza della città, per cui basta scegliere il posto che rapisce al meglio l’attenzione: questi locali sono piccole casette di legno, in cui lavorano al massimo due o tre persone e ospitano praticamente solo il forno a legna e il bancone da lavoro, l’attrazione principale infatti è proprio quella di guardare i pasticceri all’opera, mentre arrotolano il Trdlo o mentre scambiano i bastoni sul sistema rotante del forno: una scena che riporta indietro la città di qualche secolo, che dimostra la preziosità di come si cucinava una volta.

Marina Giulia Burattini